CHI L'HA VISTA | Eintracht-Atalanta: "Una notte magica in un clima pazzesco"

Cinque minuti micidiali e l’Atalanta regala una “prima” in Champions League assolutamente memorabile a Raffaele Palladino. Il 3-0 di Francoforte (rifilato alla sesta forza della Bundesliga), che porta il bottino a quota 10 punti – come Borussia, Chelsea, City e Sporting – restituisce una squadra che fa dell’intensità la propria prerogativa abbinata al bel gioco e a quel dna più volte invocato dal tecnico campano. I suoi lo seguono per filo e per segno fornendo una prova che potrebbe già essere la svolta. Il punteggio esalta a dovere una prestazione di squadra e da squadra nella quale si distinguono, o meglio, ritornano sui loro livelli molti degli elementi-chiave e dai quali passano e sono passate le fortune nerazzurre.

I bergamaschi vanno ad un passo dallo sbloccare già nel primo tempo (in un minuto due pali clamorosi di Lookman e Scamacca) raccoglie i frutti di un grande inizio di ripresa. E lo fa in poco più di 300 secondi, con modalità più o meno analoghe ossia con ripartenze brucianti e deliziosamente corali. Sulla prima De Ketelaere imbecca Lookman dimenticato dalla difesa, controbalzo del numero 11 e palla in rete. I tedeschi sono in confusione, l’anglo-nigeriano imposta un contropiede e serve Ederson nel cuore dell’area: tocco di destro sull’uscita di Zetterer e 2-0. Per il tris entra in scena Zappacosta (che sullo 0-0 si era immolato su Goetze) che mette al centro da sinistra, la palla sporcata arriva a Scamacca il cui destro centra la traversa, riprende De Ketelaere che non sbaglia. Non vanno dimenticati, nella prima frazione, un Hien granitico in almeno tre circostanze, Chaibi che grazia Carnesecchi sbagliando un rigore in movimento e, al minuto 74′, l’attesissimo ritorno di Kolasinac dentro per Djimsiti. Un recupero fondamentale per la retroguardia di una squadra che, in una notte magica, ha mosso il primo passo per tornare grande. Da sottolineare anche l’ingresso di un Krstovic smanioso d’incidere, altro “sassolino” da non sottovalutare sulla strada della rinascita.

Tra gli atalantini presenti al Frankfurt Stadion anche Federico Pagani. Questo il suo commento.

ATMOSFERA – “L’ambiente è stato qualcosa di pazzesco, tra striscioni dedicati reciprocamente e un clima di festa, lungo l’intera giornata, che ha reso ulteriormente speciale una serata magica”.

DIESEL – “Nel primo tempo abbiamo leggermente sofferto, poi una volta prese le misure l’Atalanta è salita in cattedra. Il vantaggio sfiorato con i due pali clamorosi per poi raccogliere i frutti nella ripresa. In cui non c’è stata storia e la squadra è andata in scioltezza”.

LA DIFFERENZA – “Siamo tornati a vedere verticalizzazioni e palle veloci. Poi ovvio che la differenza l’abbiano fatta gli attaccanti che finalmente hanno dato un segnale forte. Bene anche non aver incassato gol, il modo migliore per ritrovare la solidità”.

L’ABBRACCIO DI “MOLA” – “Un bel momento quando, dopo essere stato sostituito, Lookman ha abbracciato prima Palladino e poi tutta la panchina. Questo significa che lo strappo di qualche tempo fa è ormai ricucito. Inoltre si è rivisto un collettivo unito che rema tutto nella stessa direzione. Il tutto dà fiducia anche in previsione delle prossime partite”.

Federico Errante

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