L’Atalanta si rituffa in Champions League. La competizione europea, al contrario del campionato, sta mettendo in mostra una convincente versione dei bergamaschi che si presentano domani sera (ore 21) a Francoforte con 7 punti nel carniere (vittorie con Bruges e Marsiglia; pareggio con lo Slavia Praga) e a +3 su un Eintracht che, stoppato il Napoli sullo 0-0 al “Maradona”, sta vivendo un buon momento in Bundesliga grazie alle vittorie su Magonza e Colonia. Sarà festa sugli spalti visto il gemellaggio tra le tifoserie, un match da non sbagliare sul campo. Per regalare la prima gioia a Palladino e ridare ossigeno all’ambiente. La fotografia del momento orobico è della giornalista di TeleLombardia Maria Chiara Rossi.
DNA EUROPEO – “Rispetto al recente passato, la manifestazione continentale sta regalando un’Atalanta coerente con i suoi trascorsi. Goleada di Parigi a parte, Bruges e Marsiglia hanno dato – seppur in modalità diverse e in tempi differenti – due risposte confortanti in tale direzione. Resta l’amaro in bocca per lo 0-0 con lo Slavia Praga, ma si può anche mettere in conto. A Francoforte invece ci vorrà una prestazione solida contro un ostacolo che ha nei grappoli di gol una costante: manita rifilata al Galatasaray, incassate da Atletico Madrid e Liverpool. E anche in campionato non si fa mancare nulla (l’ultima affermazione esterna, 4-3 e anche un 6-4 a Mönchengladbach)”.
RISALIRE SI PUO’ – “L’Atalanta deve ritrovare entusiasmo e ripartire dallo Scamacca visto sabato scorso a Napoli. Se Gianluca sta bene e torna ad essere prolifico, è sul podio dei migliori attaccanti italiani. Poi starà a Palladino trovare la chiave per riportare tanti elementi in difficoltà, soprattutto psicologica, sui livelli del passato. Penso al Maldini che ha valorizzato lui stesso a Monza o al Krstovic he si è fatto apprezzare a Lecce”.
JURIC, COSì NO – “Esonerare Juric cosi non l’ho trovata una scelta da Atalanta e da Percassi. Anche perché il campionato, ad eccezione delle ultime due brutte figure con Udinese e Sassuolo, non aveva presentato uno scenario così disastroso. Certo, c’era la pareggite. Più figlia però della sterilità offensiva piuttosto che per colpe particolari dell’allenatore. Poche reti realizzati e tantissimi elementi di qualità nel reparto offensivo. Evidentemente qualcosa stride. Ho compreso e appoggiato la decisione d’ingaggiarlo in estate anche per dare una certa continuità rispetto ai nove anni precedenti, non le modalità di cambio. Anche perché l’Atalanta era comunque in lotta per la zona Europa. Un qualcosa che resta raggiungibile. Ovvio che ora si debba parlare più di Europa League o di Conference, ma sarebbe comunque un traguardo decisamente apprezzabile. Specie perché molte possibili antagoniste, Juventus su tutte, sono ancora cantieri aperti”.
SORPRESA PALLADINO – “Raffaele è un ottimo allenatore, ha fatto benissimo a Monza come a Firenze. Però ha bisogno di una squadra forse più costruita a sua immagine. Per far emergere totalmente le qualità del singolo. Questa rosa ha molta qualità però viene da nove anni che hanno lasciato un segno. Da tantissimi punti di vista”
POSTILLA LOOKMAN – “Una tiratina d’orecchie alla società anche per la gestione di Lookman in cui c’è stato un pizzico di presunzione. Non dico che l’avrei ceduto all’Inter, quantomeno avrei ascoltato l’estero. Considerando che sarebbe stata, in ogni caso, una stagione differente dalle precedenti. Invece la telenovela ha riportato in organico un giocatore in ritardo di preparazione, che naturalmente si sta vedendo ad intermittenza e che palesa segnali di insofferenza. In un modo o nell’altro, è un grattacapo che va risolto. A meno che Palladino lo faccia tornare quello che abbiamo ammirato”.
Federico Errante
