Le “primavere” sono 44, la passione è ancora quella di un tempo. Paolo Acerbis non ha alcuna intenzione di appendere i guantoni al chiodo: nella stagione in corso difende i pali del Sovere, in Prima Categoria, senza dimenticare l’alto livello. Anzi altissimo. Che in carriera ha toccato, soprattutto, con l’AlbinoLeffe ed il Grosseto in serie B e con Livorno e Catania in serie A. In riva al Serio ha condiviso lo spogliatoio con Federico Peluso, nella massima serie con gli amaranto (annata 2005/2006) con Raffaele Palladino ovvero l’uno il collaboratore tecnico dell’altro nell’Atalanta del post Ivan Juric.
UN RAGAZZO D’ORO – “Sono felicissimo per Palladino. Siamo stati compagni a Livorno, ho un ricordo splendido di un ragazzo fantastico. Educato, simpatico, veramente acqua e sapone che sapeva carpire i segreti dai più esperti stando sempre al suo posto con tutta l’umiltà necessaria. Le sue doti tecniche erano di livello, peccato che sia stato frenato troppo spesso dagli infortuni. Come quell’anno, quando si ruppe il crociato”.
ASCESA CHE FA RIMA CON “SORPRESA” – “Le sue qualità erano sotto gli occhi di tutti e si capiva e che avrebbe potuto fare strada nel mondo del calcio. Non mi aspettavo però un’ascesa così rapida. Si è messo in luce con il primo Monza e ha fatto benissimo a Firenze. A riguardo non capisco il motivo per cui l’ambiente fiorentino avesse ulteriormente innalzato le aspettative nei suoi confronti. Adesso, infatti, credo che lo stiano rimpiangendo”.
QUEL GOL… – “Palladino, ai tempi della Juventus, è stato l’autore del pareggio nel match d’andata con l’AlbinoLeffe il 18 novembre 2006. Ero io in porta nell’1-1 di Bergamo, con lo stadio pieno, il record di pubblico nella storia del club e un’atmosfera pazzesca che ci aveva fatto sognare il colpaccio specie dopo l’espulsione di Buffon ed il rigore trasformato da Joelson. Per noi, quello, è stato un torneo memorabile nel quale avevamo fermato i bianconeri sull’1-1 anche al ritorno”.
L’UOMO GIUSTO – “Sinceramente mi aspettavo e speravo arrivasse a Bergamo già a giugno. Vi approda a novembre, ma ritengo abbia tutte le carte in regola per aprire un nuovo ciclo. Bisogna dargli del tempo, anche per aggiustare determinati meccanismi che andranno riportati in linea di galleggiamento nel più breve tempo possibile. È l’uomo giusto nel posto giusto. Perché a Bergamo si respira calcio vero, si vive di calcio e lui saprà entrare in sintonia immediatamente con la piazza facendosi apprezzare, come uomo e come tecnico”.
FEDE CON RAFFA – “Sono contento anche perché con lui ci sarà un altro mio ex compagno come Federico Peluso, altro esempio di abnegazione e sacrificio. Uno che conosce benissimo la realtà bergamasca avendo indossato le maglie di AlbinoLeffe e Atalanta. Lo aiuterà tantissimo nel creare l’empatia anche perché è un altro ragazzo serissimo che merita solo tanta fortuna. E con Raffaele ha formato, forma e formerà un gran bel tandem”.
Federico Errante
