Un sinonimo di icona? Se si pensa a Marino Magrin non si va molto lontani dal concetto. 192 presenze e 40 gol nei sei anni con l’Atalanta tra il 1981 e il 1987. Era lui che “tirava la bomba” come il cuore del tifo della Dea ha “ricordato” anche in occasione della festa per l’anniversario numero 118. Per colui che, artista non solo con il pallone tra i piedi, ha cantato un inno che ha fatto storia. Signore in campo, signore fuori. Classe, garbo, competenza e passione.
In attesa del terzo impegno stagionale in Champions League degli uomini di Juric (domani alle 21 alla New Balance Arena con lo Slavia Praga) ecco il punto di vista dell’ex numero dieci.
Slavia Praga alle porte, che partita si attende Marino Magrin?
“La Champions ha sempre un significato diverso rispetto al campionato. Un confronto serale che regala sempre quel tocco di magia in più. Come ci ha insegnato anche la vittoria con il Bruges e quell’uno-due di Samardzic e Pasalic confezionato nel tratto finale del confronto sull’ineguagliabile spinta che garantisce sempre la Curva Pisani. Arriva un avversario esperto che non è da sottovalutare. Credo però che i nostri abbiano determinazione e concretezza per vincere”.
Una possibile “chiave di volta”?
“Ademola Lookman, anche se non è ancora ai livelli che conosciamo complice un’estate turbolenta, è quell’elemento in grado di creare superiorità numerica spaccando il match. Quando ha il pallone tra i piedi la sensazione è sempre quella che possa accadere qualcosa. Ederson sta ritrovando la forma al 100% e Pasalic, con i suoi inserimenti, mostra d’avere sempre un feeling speciale con la manifestazione. Aggiungo al contesto una difesa che si sta riproponendo su ottimi standard. In attesa di Kolasinac, rientrato in gruppo proprio oggi”.
In un reparto peraltro che ha perso nuovamente Scalvini, ma che ritrova Kossounou.
“Dispiace tanto per Giorgio, talento purissimo ed eccellenza del nostro vivaio. Si gioca tanto, ci si allena parecchio e ogni giocatore ha una muscolatura diversa. In ogni caso Juric saprà trovare, come sempre, la quadra. Anche perché Ahanor è formidabile”.
E se adesso fosse Kolasinac a dover farsi largo?
“Meglio sempre avere problemi d’abbondanza. Sead è essenziale per la sua esperienza, ma anche perché imposta e si propone. E’un top non solo come marcatore, ma anche per la sua duttilità”.
Krstovic o Lookman ancora “falso nueve”?
“L’ex Lecce sta entrando sempre più nei meccanismi. Ha capito le richieste del tecnico e sta trovando sempre più sintonia con i compagni. Bisogna fare i complimenti alla società e allo scouting per aver scelto un altro attaccante di valore che lascerà la sua impronta. Allo stesso tempo un giocatore come Lookman è importante che parta dall’inizio sebbene, entrando anche verso l’ora di gioco, fare la differenza con la sua verve e contro un avversario più stanco. Idem Sulemana, che mi piace molto”.
Può essere un fattore?
“Eccome. Per come sa rompere il blocco avversario. Ha gamba e doti tecniche. Salta l’uomo, crea superiorità e costringe spesso al fallo. E i calci da fermo sono un’arma non da poco da sfruttare”.
Maldini?
“Ha qualità, ma deve mettere qualcosa in più. Ha tutto per una carriera da protagonista, nell’Atalanta e in Nazionale”.
Federico Errante
